Internet Point snc si stabilì a Bovolone, in provincia di Verona. Qui, l'attività principale era la vendita di connessioni internet. I clienti potevano scegliere tra connessioni PSTN, ovvero analogiche, a 360.000 lire all'anno, o optare per le connessioni ISDN, digitali, a 900.000 lire annuali. In quel periodo, i modem operavano a velocità di 36Kb, con modelli più avanzati che raggiungevano i 56Kb. Le persone più abbienti potevano permettersi connessioni a 64Kb con una linea, o 128Kb con due linee. È importante sottolineare che questi 36Kb equivalevano a circa 4,5 KB al secondo. Di conseguenza, trasmettere una foto di 3,5 MB, come quelle scattate dagli smartphone moderni, richiedeva all'incirca 13 minuti. L'ufficio era costantemente riecheggiato dai rumori distintivi dei modem collegati alla CDN del gruppo Netbusiness.

In quel periodo, il mondo della tecnologia era dominato da nomi come E-biscom, CDB Web Tech e Tiscali. Era l'era delle IPO in borsa che attiravano l'attenzione di tutti. Tiscali e Infostrada, in particolare, offrivano connettività PSTN e ISDN a Internet, con la sola spesa delle telefonate. Questa tendenza ha rappresentato una svolta per chi, come il team di Internet Point, era stato pioniere nella connetività a Internet e nella creazione di siti web basici (poche pagine html). Di fronte a questo cambiamento di scenario, il team decise di lasciare il gruppo Netbusiness, che nel frattempo era diventato sponsor dell'Hellas Verona, per intraprendere una nuova direzione. Fu così che, crebbe l’attività di assistenza tecnica e sistemistica iniziata l’anno prima. Parallelamente, si continuò a fornire servizi di registrazione di nomi a dominio e gestione della posta elettronica.

Con l'evolversi del panorama digitale, divenne chiaro che i semplici siti internet non erano più sufficienti per soddisfare le esigenze crescenti di interattività e funzionalità. In questo scenario in rapida trasformazione, il focus si spostò quindi verso lo sviluppo di web app più sofisticate e sistemi di gestione dei contenuti (CMS) personalizzati. Questa transizione fu resa possibile dalla profonda competenza acquisita nel codice HTML, CSS2 e JavaScript, che formavano la colonna vertebrale del design e della funzionalità dei siti web. Le web app sviluppate offrivano esperienze utente più ricche e interattive, mentre i CMS permettevano una gestione dei contenuti più fluida e dinamica. In questo contesto, la padronanza di tali tecnologie non era solo una competenza tecnica, ma un vero e proprio linguaggio artistico, che permetteva di vestire le web app e i CMS con un design accattivante e funzionalità intuitive, trasformando così il modo in cui gli utenti interagivano con il web.

Novamind lancia sul mercato due nuovi prodotti Allopera e Igea. Due sofisticate webapp per la rendicontazione dei rapporti di intervento e lavorazioni e per la gestione delle aziende assistenziali di pronto intervento.

La divisione sistemi viene cofilata ad un nuovo brand Novatek: nuova società del gruppo Novamind che lavora in ambito sistemi, reti e sicurezza.

Novamind diventa partner Google Cloud certificato con un portafoglio di quasi un migliaio di account.

Nuova immagine, stesso modo di lavorare.
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